Benvenuto
Clicca qui per ingrandire
Benvenuto con le audioguide a Saragozza! Con questo servizio gratuito di audioguida potrai conoscere la città in modo semplice e comodo. La visita è suddivisa in undici tracce indipendenti che ti permetteranno di scoprire le zone e i monumenti più importanti della città, insieme alla sua storia, la gastronomia e le zone di divertimento. Ti auguriamo di godere della visita.
ALJAFERIA. MUDEJAR PATRIMONIO DELL’UMANITA’
Ci troviamo con l'audioguida (audioguide) davanti all’Aljaferia, costruito come palazzo per il riposo e lo svago dei re musulmani di Saragozza, che rappresenta l’opera civile più importante dell’occidente islamico del XI secolo. Fu sede di una corte culturale di prim’ordine, nella quale il re Al-Muqtadir si circondò di scienziati e intellettuali rendendo l’epoca una delle più appassionanti della storia della città.
Entrando nel Patio di Santa Isabella con l'audioguida (audioguide) possiamo notare ancora lo splendore del palazzo taifal, che si percepisce anche passeggiando tra gli aranci, sotto i portici, nell’oratorio e osservando la struttura dal Salone Dorato. Vale la pena di restare nell’oratorio o mihrab, orientato verso la Mecca e di piccole dimensioni, con un carattere esclusivamente privato.
In questa zona si notano anche le arcate mistilinee e polilobate di una qualità indiscutibile che fanno dell’Aljaferia uno degli esempi più belli dell’arte ispanomusulmana.
In epoca medievale diventò la residenza dei re di Aragona, che trasformarono il palazzo nel luogo della celebrazione delle incoronazioni reali. Nel XIV secolo il re Pietro IV il Cerimonioso ordinò la costruzione delle nuove sale in stile mudejar da ammirare con le audioguide (audioguida).
Saliamo con l'audioguida (audioguide) fino al piano dei Re Cattolici, che, alla fine del XV secolo, eseguirono qualche modifica nell’edificio. Inoltre, durante il loro regno vennero creati spazi spettacolari come il Salone del Trono, con il magnifico soffitto a cassettoni in legno intagliato dal quale pendono grandi pigne dorate. Questo stesso stile artistico, un mix di mudejar, ultimo gotico e primo Rinascimento, ritorna nelle Sale dei Passi Perduti e nella grande scala d’accesso alla galleria.
Alla fine del XVI secolo Filippo II ordinò di trasformare il palazzo in una fortezza militare. L’edificio descritto dall'audioguida mantenne questa funzione militare fino agli anni 60 del secolo scorso. Nel 1987 diventò la sede delle Corti d’Aragona e l’aspetto attuale dell’edificio è il risultato di una lunga e scrupolosa restaurazione che terminò nel 1998.
CHIESA DI SAN PABLO
Lasciamo l’Aljaferia per dirigerci con l'audioguida (audioguide) verso il quartiere di San Paolo, dove si innalza la chiesa con lo stesso nome, il primo tempio mudejar costruito a Saragozza nel XIII secolo. All’esterno risalta la torre a pianta ottagonale, con una struttura di minareto almohade. In realtà si tratta di due torri, una dentro l’altra, divise da una tromba di scale.
Attualmente l’interno da visitare con l'audioguida (audioguide) presenta tre navate, risultato di un’ampliazione eseguita nel XV secolo. Originariamente disponeva di una sola navata con abside poligonale, delle cappelle tra i contrafforti ed era coperta dalle volte a crociera. La magnifica pala dell’altare maggiore, in legno dorato e policromato, è opera di Damian Forment, lo stesso artista della pala dell’altare maggiore del Pilar.
È opportuno precisare che l’arte mudejar è lo stile artistico più radicato ad Aragona, nel quale si fondono le tecniche e le tradizioni cristiane e musulmane. Nel mese di dicembre 2001 l’UNESCO dichiarò il mudejar aragonese Patrimonio dell’Umanità per la sua singolarità e per essere uno stile artistico nato dalla convivenza di secoli nella nostra terra di musulmani e cristiani. Nella città di Saragozza risaltano tre edifici da osservare con le audioguide (audioguida): il palazzo dell’Aljaferia, la chiesa di San Pablo e La Seo.
PARCO DELL’ACQUA E RECINTO DELL’EXPO
Per godere della natura in mezzo alla città non esiste un’opzione migliore del Parco Metropolitano dell’Acqua Luis Bruñel. Fu inaugurato a giugno 2008 e si estende sul Meandro de Ranillas, accanto al centro dell’Esposizione Internazionale. Oltre a uno spazio verde con la vegetazione caratteristica della costa, in questo parco possiamo vedere con l'audioguida (audioguide) altre particolarità come un teatro per bambini e adulti, una spiaggia fluviale, un giardino botanico, dei canali d’acqua dove navigare con una piroga, un canale d’acqua per praticare rafting, una zona multi avventura, una ruota idraulica artigianale, ma anche ristoranti e molte altre cose.
Inoltre, il parco è situato sulla parte anteriore del fiume accanto al centro dell’Expo, un nuovo parco lineare lungo le rive dell’Ebro che si estende dal Ponte Padiglione fino alla Passerella del Volontariato. Da questo spazio possiamo contemplare con le audioguide (audioguida) alcuni degli edifici e opere emblematiche costruite in occasione dell’Expo, come la Torre dell’Acqua, il Ponte Padiglione, il Ponte del Terzo Millennio, il Padiglione della Spagna o l’Acquario Fluviale. Vale la pena di parlare un po’ di ciascuno di essi, essendo i simboli della nuova città.
La Torre dell’Acqua è così chiamata per la sua forma a goccia d’acqua, che fa sì che l’edificio adotti forme diverse in base al punto di osservazione. Prossimamente diventerà un centro di esposizione temporale d’arte contemporanea da vedere con le audioguide (audioguida) gestito dalla Cassa di Risparmio dell’Immacolata.
Quasi ai piedi della Torre vediamo il Palazzo dei Congressi d’Aragona, con un profilo irregolare, molto singolare.
Un altro edificio di spicco da visitare con l'audioguida (audioguide) è il Ponte Padiglione, progettato dalla famosa architetta irachena Zaha Hadid. La sua forma simula il profilo di un gladiolo con un’estremità che poggia sulla riva destra del fiume e l’altra suddivisa in tre steli che poggiano sulla riva sinistra, dove ci troviamo in questo momento. IberCaja gestirà questo edificio per trasformarlo in un museo, dedicato probabilmente alle nuove tecnologie.
Di seguito possiamo osservare con l'audioguida (audioguide) il Ponte del Terzo Millennio, opera dell’ingegnere di Huesca, Juan José Arenas. Insieme al Ponte Padiglione, quest’opera fa già parte dei migliori e più bei ponti del mondo.
Il Padiglione della Spagna è facilmente riconoscibile con l'audioguida (audioguide) per il bosco di colonne in terracotta da cui è circondato, contribuendo a creare un microclima che addolcisce la temperatura in estate e rende l’edificio una struttura sostenibile. Lo slogan dell’Expo era, infatti, “Acqua e sviluppo sostenibile”. Questo padiglione ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali.
Infine, l’Acquario Fluviale, l’acquario di acqua dolce più grande d’Europa. La visita con l'audioguida (audioguide) è organizzata intorno a un percorso lungo i cinque grandi fiumi del pianeta: il Nilo in Africa, il fiume delle Amazzoni in America, il Mekong in Cina, il Darling in Australia e l’Ebro in Spagna. Al centro dell’acquario si trova il Fiume del Mondo, un grande serbatoio che simula l’origine del mondo.
Ora ci rimane solo di gustarci questo meraviglioso ambiente…
PIAZZA DEL PILAR E DINTORNI
Ci troviamo con le audioguide (audioguida) nella nota Piazza del Pilar, la zona dove è sorta la città, centro di peregrinazione mariana e punto di ritrovo degli abitanti e dei visitatori. In questa piazza si elevano alcuni degli edifici più importanti della città, che hanno contribuito alla sua storia nel corso dei secoli. Già nell’anno 14 a.C. si fondò in questa zona la città romana di Caesaraugusta, della quale possiamo ancora oggi contemplare le mura, il foro, il porto fluviale, le terme e il teatro.
Ma la storia della piazza non finisce qui. Racchiude infatti edifici di enorme bellezza che rappresentano quasi tutti i periodi storici che la città di Saragozza ha attraversato. Forse quello più impressionante è la Cattedrale di San Salvatore, conosciuta come La Seo, che si innalza sul lato orientale ed è, di per sé, un percorso nella storia della città. Dedicheremo una parte intera a questo straordinario gioiello.
Nei paraggi della strada di Don Jaime I si può osservare con le audioguide (audioguida) La Lonja de Mercaderes, uno dei monumenti più importanti dell’architettura civile rinascimentale spagnola. Fino alla sua costruzione, avvenuta nel XVI secolo, gli accordi e le negoziazioni dei mercati si svolgevano nella cattedrale La Seo e in un’altra chiesa. Come era usanza nella Saragozza dell’epoca, si costruì in mattoni e seguendo uno schema architettonico simile a quello dei palazzi: una grande porta di accesso, la pianta nobile con finestroni, una galleria di archi e una gronda in legno intagliato. Spiccano i ritratti in gesso policromato di diversi personaggi importanti dell’epoca. L’interno luminoso e molto ampio si deve al carattere commerciale dell’edificio che è stato utilizzato come sala espositiva temporanea del Comune.
Dietro La Lonja troviamo il Ponte di Pietra, che cominciarono a costruire ai principi del XV secolo.
Sull’altra sponda dell’Ebro, ai piedi di questo ponte, si trova il Balcone di San Lazzaro, inaugurato di recente. Si tratta di un nuovo centro di interpretazione con i resti archeologici del Convento di San Lazzaro e una piazza pedonale panoramica molto grande. Il convento fu inaugurato nel 1224 ed era costituito da 3 chiostri, anche se attualmente si conserva soltanto il Chiostro del Pozzo, dove gli abitanti del luogo andavano a raccogliere l’acqua. Durante gli Assedi di Saragozza del 1808 e del 1809 fu fortificato con batterie per difendere la città e facilitare il rifornimento di viveri. Fu utilizzato come caserma anche dal generale Palafox, determinandone la quasi completa demolizione. Dopo la “desamortización” di Mendizabal, risalente all’anno 1836, l’esercito occupò alcuni spazi e negli anni 40 del XX secolo venne costruita la caserma di San Lorenzo sui resti del convento. Nel 1983 venne demolito e sullo stesso terreno venne costruito un parcheggio per autobus e un piccolo giardino. Da qui è possibile godere con le audioguide (audioguida) di un bellissimo panorama.
Attraversiamo di nuovo con le audioguide (audioguida) il Ponte di Pietra e torniamo alla Piazza del Pilar, dove troviamo il maggior monumento scultoreo dedicato a Francisco de Goya: non poteva essere altrimenti, Goya, infatti, è il nostro pittore più universale. La statua del genio originario di Zaragoza è situata sopra un piedistallo, mentre osserva le due coppie del majo e della maja che sembrano essere uscite da uno dei suoi quadri. La scultura è completata dal mausoleo del pittore, un piccolo e semplice monumento cilindrico che comprende le lapidi di Goya e della famiglia della nuora, i Goicoechea. È un regalo della città di Burdeos, dove il pittore morì nel 1828.
Da parte alla Lonja vediamo con l'audioguida (audioguide) il Comune, un edificio della seconda metà del XX secolo, ma che presenta lo stesso piano e i materiali usati ne La Lonja. Su entrambi i lati della porta principale danno il benvenuto due sculture monumentali dell’aragonese Pablo Serrano. Si tratta di San Valero, patrone della città, e dell’Angelo Custode della città.
Infine, in fondo alla piazza, sull’estremità orientale, si trova la Fontana dell’Ispanità. È formata da una rampa dalla quale scende l’acqua e una vasca di acqua che formano la mappa del Centro America e del Sud America. Tre blocchi di marmo evocano le tre caravelle di Colombo e la struttura comprende anche un globo terracqueo. Se si desidera osservarlo da una prospettiva migliore, consigliamo di salire con l'audioguida (audioguide) sulla torre del Pilar, lo spettacolo vi lascerà a bocca aperta.
Nella piazzetta situata dietro questa fontana si trova la Chiesa di San Juan de los Panetes, con la sua caratteristica torre inclinata, il Torrione della Zuda, che attualmente ospita l’ufficio municipale del turismo, una zona panoramica e i resti meglio conservati della muraglia romana di Caesaraugusta. Nelle vicinanze, inoltre, si può visitare con le audioguide il Mercato Centrale, dove potete trovare tutti i prodotti tipici della gastronomia locale.
BASILICA DEL PILAR
Ci troviamo con l'audioguida (audioguide) davanti a uno dei santuari mariani più importanti del mondo cattolico, dove giungono annualmente milioni di pellegrini, contribuendo a rendere Saragozza una città di fama mondiale.
Ma prima di entrare nella basilica racconterò un po’ di storia di questo interessante edificio: la tradizione narra che la notte del 2 gennaio dell’anno 40 d.C. la Vergine Maria si presentò in carne e ossa a Saragozza per sostenere l’apostolo Santiago, che si trovava sulle rive del fiume Ebro a predicare il Vangelo. Come simbolo di questa forza portò una colonna sulla quale adesso è situata la scultura gotica della Vergine del Pilar.
L’edificio che vediamo attualmente con le audioguide (audioguida) corrisponde al XVII e XVIII secolo. Durante questo periodo, infatti, si decise di costruire un tempio più grande che si adeguasse alla crescente devozione. Il tracciato generale fu supervisionato dall’architetto reale Herrera el Mozo e nel 1750 i lavori di decorazione interna furono affidati a Ventura Rodriguez, anche’egli architetto del re. La sua opera più impressionante è la Santa Cappella, progettata come tempio nel tempio. La rappresentazione scultorea della Venuta della Madonna è concepita con grande teatralità: Maria rivolge il suo sguardo verso l’Apostolo Santiago e indica il Pilastro che testimonia la sua presenza. La colonna è ricoperta con un manto che viene cambiato ogni giorno. La colonna senza manto viene mostrata soltanto il 2, 12 e 20 di ogni mese. Sul Pilastro è situata l’immagine della Vergine con il bambino, una scultura gotica del XV secolo, di soli trentasei centimetri d’altezza. La piccola dimensione non corrisponde alla grande devozione che desta in tutto il mondo cattolico.
Proprio di fronte alla Santa Cappella si osserva con l'audioguida (audioguide) il Coreto della Madonna, dove nel 1772 Goya dipinse l’affresco dell’“Adorazione del Nome di Dio”, la sua prima opera importante dopo il ritorno dall’Italia. Rappresenta un gruppo di angeli musicisti e cantori che glorificano il nome di Dio, scritto in ebraico in un triangolo centrale.
In questa zona spiccano anche le due bombe appese alla destra della Santa Cappella. Durante la Guerra Civile Spagnola un aereo lanciò 2 bombe sulla basilica, che fortunatamente non scoppiarono. Attraversarono il tetto facendo due buchi tutt’oggi visibili. Volete vederli? Uno è nel riquadro dorato dell’opera di Goya del Coreto e l’altro in uno dei medaglioni tra questa volta e la Santa Cappella.
Le bandiere che si esibiscono in questa zona appartengono alla Spagna e al Sud America, essendo la Vergine del Pilar patrona dell’Ispanità.
Ci dirigiamo ora con l'audioguida (audioguide) verso la cupola “Regina Martirum” dipinta da Goya nel 1780. Rappresenta Maria come Regina dei Martiri, un’opera totalmente diversa da quella precedente, con colori più vivaci, applicati con pennellate decise e macchie, che conferiscono una grande espressività, naturalismo e plasticità ai personaggi. Ciò che ora vediamo come una premessa dell’impressionismo, a quell’epoca provocò grandi tensioni tra il capitolo e il cognato Francisco Bayeu, accusato di dipingere in modo eccessivamente veloce e poco accurato. Oggi possiamo affermare senza ombra di dubbio che si tratta di una delle più grandi opere di questo genio aragonese.
Un altro gioiello da osservare con le audioguide è la Pala dell’Altare Maggiore, eseguita da Damián Forment nel XVI secolo. È curioso notare che sull’atto firmato per commissionare l’opera si specificò che doveva essere alla pari o migliore di quella di La Seo. Costruita in alabastro, è suddivisa in due corpi: quello inferiore con sette scene dedicate alla vita della Vergine e suo figlio, e in alto un trittico con le tre scene della Presentazione nel Tempio, l’Assunzione e la Nascita della Vergine.
Per terminare la visita con le audioguide (audioguida) ci avviciniamo al Coro Maggiore, situato di fronte alla pala d’altare, ai piedi della navata centrale. È una struttura formata da una cancellata e dagli stalli, eseguiti a metà del XVI secolo in legno di rovere delle Fiandre e in bosso giallo. Gli schienali alti sono intagliati con scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. L’Organo è un’interessante combinazione di una cassa del XVI secolo con uno strumento musicale del XXI secolo, che fu inaugurato agli inizi del 2009.
SEO E CIRCONDARIO
Visitiamo ora con l'audioguida (audioguide) La Seo del Salvador, la cattedrale più antica di Saragozza. Si innalza sullo stesso terreno dove precedentemente si trovavano il tempio romano del Foro di Caesaraugusta, la chiesa visigota e la moschea musulmana più grande. A metà del XII secolo, dopo la conquista cristiana della città, l’antica moschea fu demolita per cominciare la costruzione di una chiesa romanica. Con il passare del tempo il tempio fu ingrandito seguendo le correnti artistiche di ogni periodo. La Seo, quindi, riunisce tutti gli stili artistici sviluppatisi dal XII fino al XVIII secolo, dal romanico a quello neoclassico.
Dall’esterno, guardando con l'audioguida (audioguide) verso il palazzo San Bruno, si notano le due absidi che si sono conservate della chiesa romanica. Spicca anche un bellissimo muro mudejar in mattoni e ceramica, detto muro della Parrocchietta, che racchiude la cappella funeraria dell’arcivescovo Lope Fernández de Luna. L’immagine esterna della cattedrale è completata dalla torre barocca e la facciata principale neoclassica.
All’interno osserviamo con l'audioguida (audioguide) un salone diviso in cinque navate ricoperte con magnifiche volte stellate a crociera. Un lungo processo di restaurazione che cominciò nel 1980, ha ridato all’edificio tutto il suo splendore. Questo spazio, prima scuro e ombroso, è adesso inondato di luce naturale che entra attraverso le finestre, dalle lanterne delle cappelle e dal tamburo.
Avvicinandoci con l'audioguida (audioguide) all’altare maggiore troviamo una delle migliori pale gotiche d’Europa. È in mattoni policromati e le tre scene principali rappresentano le tre epifanie di Cristo: la Trasfigurazione, l’Adorazione dei Re Magi e l’Ascesa. L’altare maggiore di La Seo era, inoltre, il luogo delle incoronazioni dei re d’Aragona.
Il Coro Maggiore presenta stalli gotici in legno di rovere e in esso risalta la cassa dell’organo del XVI secolo. Molto più interessante è il Retrocoro, lavorato in pietra di gesso e con rilievi che alludono principalmente ai santi aragonesi.
Tra le cappelle della cattedrale spiccano due tra i migliori complessi del Rinascimento religioso d’Aragona: la Cappella di San Bernardo (ai piedi della chiesa), la cappella funeraria dell’arcivescovo don Hernando d’Aragona e la Cappella dei Santi Arcangeli, pantheon della famiglia Zaporta (sulla navata sinistra). Spicca, inoltre, la Cappella del Santo Cristo (sulla parte posteriore del retrocoro), che conserva una delle immagini di maggiore devozione tra gli abitanti di Saragozza da osservare con le audioguide (audioguida).
Nel Museo degli Arazzi di La Seo possiamo contemplare con l'audioguida (audioguide) una delle migliori collezioni di arazzi del mondo. La collezione è composta da 63 arazzi che raffigurano temi biblici, storici, mitologici e moraleggianti. La maggior parte degli arazzi sono stati elaborati nel XV, XVI e XVII secolo, un’epoca d’oro nell’arte della tappezzeria, e provengono dai principali centri produttori dell’epoca: i laboratori di Arrás, Tournai e Bruxelles.
Se usciamo con l'audioguida (audioguide) dalla porta di San Bruno troviamo, sulla destra, l’Arco del Decano. La sua origine risale al XIII secolo, quando il Decano della cattedrale diede il permesso di costruire un passaggio che comunicasse la sua nuova casa al tempio. La galleria in stile mudejar che vediamo ora risale al XVI secolo e lascia intravedere la decorazione sul muro, molto caratteristica di questo stile.
FORO E PORTO
Come abbiamo potuto vedere con l'audioguida (audioguide) Saragozza è una città con più di 2000 anni di storia. Sullo stesso terreno dove si stabilì il potere iberico di Salduie, l’imperatore Augusto fondò un’importante colonia chiamata Caesaraugusta, l’unica in tutto l’Impero Romano a ricevere il nome completo del suo fondatore. Di questo periodo si conservano a Saragozza importanti tracce tra cui i resti del foro, del porto, delle terme e del teatro.
Proprio davanti a La Seo possiamo accedere al Museo del Foro di Caesaraugusta, che possiede al suo interno i resti ritrovati durante gli scavi realizzati in occasione dei lavori di ristrutturazione della Piazza di La Seo. I resti appartengono principalmente a due periodi: il regno di Augusto e il governo del suo successore Tiberio. Dell’epoca di Augusto si conservano i resti di un mercato che subì costanti inondazioni provocate dagli straripamenti dell’Ebro. Trent’anni dopo la sua costruzione fu demolito, e dopo aver elevato il livello del suolo in questa zona vicina al fiume da quattro a sette metri, si decise di costruire in questo stesso spazio il Foro di Tiberio.
Il Foro di Caesaraugusta era una grande piazza rettangolare dotata di portici che ospitava i principali edifici religiosi, politici e commerciali: la basilica, la curia, le taberne e il tempio principale. I resti del foro, che possiamo visitare con l'audioguida (audioguide) nella parte alta del museo, corrispondono alla base del doppio porticato della piazza, così come i muri che delimitavano i piani sotterranei dei negozi. Questo recinto era il cuore della città romana: qui i cittadini si riunivano per ascoltare i politici, i maestri istruivano gli alunni, i commercianti mostravano le loro mercanzie, i magistrati trattavano temi municipali nella curia e sui numerosi altari si facevano offerte agli dei. Il carattere di questa zona durante il periodo romano si mantiene ancora nell’attualità: la Piazza delle Cattedrali, infatti, continua a essere il centro religioso, politico, economico e sociale di Saragozza.
Nella zona sotterranea di questo spazio museale, assieme ai resti del mercato augusteo, osserviamo con le audioguide (audioguida) un tratto della rete fognaria che percorreva il sottosuolo della città romana. Inoltre, diverse vetrine mostrano alcuni elementi che ci riportano agli aspetti principali della vita quotidiana dei cittadini dell’impero. Sono esposti anche alcuni frammenti di tubature di piombo che portavano l’acqua dal fiume Gallego al centro della città.
Adesso possiamo dirigerci con l'audioguida (audioguide) alla Piazza di San Bruno, dove troviamo il Museo del Porto Fluviale, un buon esempio dell’importanza dell’Ebro nella storia di Saragozza sin dalla sua origine. In epoca romana il fiume era navigabile da Dertosa (attuale Tortosa) a Vareia (Logroño). Grazie a questo transito fluviale Caesaraugusta si convertì in un importante centro portuario e commerciale.
Le barche che navigavano sul fiume dal Mediterraneo portavano ceramiche, marmi, gioielli, tessuti, vino e conserve; ma portavano anche le mode, i costumi e le novità culturali provenienti dal mondo romano. Dalla colonia partivano le navi cariche di lana, frumento, legno, sale, ferro e pelli. Caesaraugusta fu un punto cruciale in questa via di comunicazione e il porto fluviale conferì alla città un marcato carattere cosmopolita.
Della zona portuaria si conservano attualmente i resti di un grande magazzino dove venivano depositate le merci. Su alcune pietre di questo edificio possiamo vedere i segni dei loro costruttori, i soldati delle legioni IV, VI e X, fondatori di Caesaraugusta.
TEATRO
Nella Piazza di San Pedro Nolasco possiamo visitare con le audioguide (audioguida) il Museo del Teatro di Caesaraugusta, l’ultimo spazio archeologico musealizzato dopo più di trent’anni di scavi e di ricerche.
Come possiamo vedere, questo museo risalta per le sue grandi dimensioni: la capienza di 6.000 spettatori lo rese uno dei più grandi della Spagna insieme a quello di Cadice. Oltre ai due ingressi laterali, il teatro di Caesaraugusta presenta una terza entrata centrale, un esempio unico in tutta la Spagna. Disponeva anche dei più moderni progressi tecnici come il velum, un tendone mobile che proteggeva gli spettatori dal sole e dalla pioggia, e che di solito veniva steso dai marinai che attraccavano le loro barche nel porto della città.
Nella zona museale vediamo con l'audioguida (audioguide) una serie di plastici che ci permettono di conoscere la struttura di questi edifici oltre alla loro vita e atmosfera durante gli spettacoli teatrali. In una piccola sala, che troviamo subito dopo l’accesso all’interno del museo, alcuni pannelli percorrono l’evoluzione di questa zona dall’epoca romana fino ai nostri giorni, offrendoci una visione completa delle principali tappe storiche della città.
ROSARIO DI VETRO
Assieme all’antico teatro romano, nella Piazza di San Pedro Nolasco si eleva quella che fu la chiesa del Sacro Cuore di Gesù, oggi Museo del Rosario di Vetro. In questo spazio sono si osservano con le audioguide (audioguida) i fari e le carrozze in vetro che la sera del 13 ottobre escono in processione per le strade della città.
TERME
Nella strada di San Juan e San Pedro, che comincia proprio da questa piazza, si vedono con le audioguide (audioguida) i resti delle terme pubbliche di Caesaraugusta. Erano molto più di un luogo destinato all’igiene: compivano un’importante funzione sociale, culturale e sportiva. In esse si riunivano i cittadini ad un modico prezzo d’entrata (e in alcune occasioni gratis) per passeggiare, fare esercizio, bagnarsi, leggere, ascoltare musica, fare poesia o conversare con gli amici. Disponevano di saune, sale d’acqua calda, sale d’acqua fredda, spogliatoi, palestre, giardini e biblioteche. Le terme sono un buon esempio del livello di comfort che Roma portò nelle sue colonie. Alle terme andavano sia uomini che donne, sempre separati in base agli orari o da stanze diverse.
Nel Museo delle Terme si conservano i resti di una piscina con porticato all’aria aperta lussuosamente decorata con preziosi marmi e sculture. Nelle vetrine possiamo vedere con l'audioguida (audioguide) le riproduzioni di alcuni accessori che i romani utilizzavano solitamente nelle terme: zoccoli di legno per non bruciarsi i piedi nelle sale calde, asciugamani, spugne, bastoncini per pulire le orecchie e strigili per detergere la pelle. Possiamo ammirare anche la ricreazione di alcune latrine che nel I secolo a.C avevano una capacità di 29 persone.
LA MAGDALENA
Vicino ai due musei romani, alla fine della strada Maggiore, si innalza una delle migliori dimostrazioni dello stile mudejar della città: la chiesa della Magdalena. All’esterno si nota con l'audioguida (audioguide) la magnifica torre in mattoni decorata di azulejos in ceramica smaltata e molto simile alle torri di San Martin e del Salvador di Teruel.
GOYA: MUSEO CAMÓN AZNAR (SALE DI PITTURE E INCISIONI) E MUSEO DI SARAGOZZA (SALE DI GOYA)
L’intima relazione di Goya con Saragozza sia a livello umano che artistico è indiscutibile e resta viva, anche a distanza, durante l’intero arco della sua vita.
Oltre agli affreschi della Basilica del Pilar, a Saragozza si espongono opere di Goya nel Museo IberCaja Camón Aznar e nel Museo di Saragozza.
Il Museo IberCaja Camón Aznar descritto dall'audioguida (audioguide) è l’unico museo al mondo che espone permanentemente tutte le serie di incisioni di Goya. Nella prima si avvia alla tecnica dell’acquaforte copiando opere di Velázquez, che considera uno dei suoi maestri. I Capricci ci rivelano una visione critica della società spagnola di quel tempo, ancorata all’ignoranza e alla superstizione. I Disastri della guerra lo trasformano nel primo reporter grafico della storia, poiché cerca di riflettere sul dolore, sulla crudeltà e sulle terribili conseguenze della guerra. Nella Tauromachia ci offre vivide stampe degli spettacoli taurini della sua epoca. Le Assurdità sembrano utili per fuggire da tutte le sue paure e le angosce. Nella sua ultima incisione, i Tori di Burdeos, un Goya anziano azzarda ancora sperimentazioni con la nuova tecnica della litografia.
Questo museo dispone anche di una sala di dipinti, il Salone Dorato, che esibisce opere di Goya da visitare con le audioguide (audioguida) appartenenti a IberCaja e alla Reale Società Economica Aragonese degli Amici del Paese. Tra queste opere risaltano il magnifico ritratto di Don Félix de Azara, quello della regina Maria Luisa di Parma, un Autoritratto giovanile dell’artista e il bozzetto della volta del Coreto del Pilar.
Nel museo di Saragozza, invece, troviamo una collezione rappresentativa di tutte le tappe del pittore, che ci permette di seguire con le audioguide (audioguida) la sua evoluzione dalle opere della giovinezza a quelle della piena maturità. In questo interessante allestimento espositivo si presta particolare attenzione alla tappa di formazione artistica di Goya, sia a Saragozza che durante il soggiorno in Italia. Si possono contemplare anche i grandi ritratti dei più alti personaggi della famiglia e della politica spagnola, come Fernando VII, il Duca di San Carlo e il principe Luis María di Borbone, passando poi dagli amici dell’artista come Goicoechea e i familiari stessi, come il figlio Javier e la moglie Gumersinda. Dopo la visita del museo possiamo comprendere meglio l’evoluzione di un artista che, malgrado la sua formazione secondo le norme artistiche dell’epoca in cui è vissuto, seppe creare un linguaggio proprio e uno stile irripetibile e unico.
MUSEO PABLO GARGALLO
Il Museo Pablo Gargallo descritto dall'audioguida (audioguide) nasce in seguito all’accordo firmato nel 1982 dalla figlia dello scultore, Pierrette Gargallo, e dell’allora sindaco di Saragozza, Ramón Sainz de Varanda. Gli eredi dell’artista si impegnarono a donare una serie di sculture, disegni, cartoni e documenti. Da parte sua, il Comune si impegnò a restaurare il palazzo di Argillo come sede del museo, che fu inaugurato nel 1985. Recentemente è stato ampliato lo spazio con l’annessione dell’immobile limitrofo e sono stati eseguiti lavori in tutta la struttura. Vi raccomando di visitarlo con tranquillità per scoprire e godervi questo grande artista.
L’edificio da visitare con l'audioguida (audioguide) che oggi occupa il museo fu costruito a metà del XVII secolo come ampliazione delle case di don Francisco Sanz de Cortés, poi marchese di Villaverde, conte di Morata e Ararés. Come possiamo osservare già nella facciata, mantiene il modello dei palazzi rinascimentali di Saragozza, ma combinato con elementi dal gusto barocco. All’interno risalta il patio con le colonne, sulla cui gronda si trovano i rilievi dei dodici segni zodiacali che si alternano alle decorazioni di maschere e frutti.
Pablo Gargallo nacque a Maella, Saragozza, nel 1881. Quando aveva sette anni la famiglia si trasferì a Barcellona in cerca di una vita migliore. La sua formazione umanistica e artistica si sviluppò nella città catalana, dove iniziò come apprendista dello scultore Eusebi Arnau e fu alunno della Scuola della Lonja. Durante gli anni della gioventù fu un assiduo frequentatore del bar Els Quatre Gats, dove si riuniva con altri artisti come Pablo Picasso, Isidro Nonell o Manolo Hugué. Durante il primo viaggio a Parigi nel 1903 conobbe l’opera di Rodin che lo segnerà profondamente. Di nuovo a Barcellona, presentò la sua prima esposizione individuale con l'audioguida (audioguide) e realizzò la decorazione scultorea dell’Ospedale della Santa Croce e San Pablo e del Palau della Musica Catalana, entrambi gli edifici progettati dall’architetto Doménech i Muntaner. Nel 1912 si trasferisce a Parigi e a partire da quel momento vivrà tra le due città, lavorando instancabilmente nonostante la sua fragile salute. Dopo aver iniziato a esporre con grande successo a New York e a Barcellona, muore a Reus, Tarragona, nel 1934 all’età di 53 anni, quando cominciava a essere riconosciuto a livello internazionale.
Gargallo è stato uno dei grandi creatori della scultura del XX secolo. Durante la sua vita fu capace di creare opere classiche oltre a sculture che esploravano i limiti imposti dalla tradizione. In questa ricerca di un linguaggio personale e innovativo, ricercò l’uso di nuovi materiali come le lamine in rame, il ferro o il piombo. Formalmente introdusse il vuoto nelle sue opere come elemento decisivo della costruzione scultorea e aprì nuove strade espressive che poi seguiranno molti altri artisti.
In questo museo possiamo contemplare con l'audioguida (audioguide) le opere rappresentative di tutte le sue tappe creative, soprattutto Il Gran Profeta, che occupa il patio centrale, le sue maschere, l’Urano, Kiki de Montparnasse o Hommage à Chagall.
TEMPO LIBERO, COMMERCIO E GASTRONOMIA A SARAGOZZA
Saragozza è sempre stata una delle città descritta dall'audioguida (audioguide) con maggiore ricchezza commerciale della Spagna. La sua posizione strategica ne fa un luogo di ritrovo per lo scambio di merci, tendenze e mode. Basta camminare un po’ per le sue strade per scoprire la grande offerta e la convivenza di negozi specializzati e i centri commerciali più moderni. I prodotti che possiamo trovare sono diversi e rispondono alle necessità e ai gusti di tutti.
Ci sono molte zone commerciali, alcune più specializzate nella moda come il Paseo Independencia, il Centro, il Barrio Delicias o i dintorni di Plaza de los Sitios, e altre che offrono prodotti tipici e moda alternativa come nel centro storico.
Anche l’offerta dei centri commerciali è molto ampia e vi possiamo trovare molti tipi di negozi, oltre a una grande varietà di opzioni per divertirsi come il cinema, le sale giochi, il bowling, ecc. Alcuni dei centri più frequentati sono Augusta, Grancasa, Aragonia, Plaza Imperial o Puerto Venecia.
Saragozza è una città che vive all’aperto, calda e accogliente. Esiste un numero elevato di cinema, teatri, locali di spettacolo e zone verdi che permettono un’ampia possibilità di scelta per godersi il tempo libero. Alcuni esempi di questa offerta ludica sono il Teatro Principale, il Teatro del Mercato, i due auditori, le numerose sale concerto o El Plata Cabaret Ibérico.
La cucina di Saragozza descritta dall'audioguida (audioguide) è semplice, forte e decisa, basata soprattutto sui prodotti autoctoni. La coltivazione aragonese offre deliziosi ortaggi che sono la base di una cucina sana, saporita, autentica e molto nutriente. La carne di agnello, maiale, vaccina o uccelli si usa per elaborare stufati forti, ideali per i mesi invernali. Nonostante si tratti di una provincia interna, il pesce non manca. Per quanto riguarda i dessert, deliziosa frutta della valle dell’Ebro e una grande varietà di dolci e prodotti di pasticceria, come il torrone di mandorle e caramello o i crespillos di origine musulmana e i Frutti d’Aragona canditi e ricoperti di cioccolato.
Senza dimenticare i quattro vini a Denominazioni d’Origine che troviamo in Aragona: Calatayud, Campo de Borja, Cariñena e Somontano, che producono vini sempre migliori e adatti ai gusti attuali.
Il tapeo è una delle passioni degli abitanti che contagia facilmente i visitatori. Le tapas si possono mangiare in numerosi locali della città, ma la zona di tapas per eccellenza della città è il Tubo, nel centro storico.
Nelle sue strade si mescolano gli antichi bar di sempre spiegati dall'audioguida (audioguide) con i colorati locali rinnovati e moderni. La Piazza di Santa Marta è ormai una zona classica per gli amanti del tapeo. Situata dietro La Seo, è una piccola piazza pedonale che diventa una grande terrazza all’aria aperta quando il tempo lo permette.
Il luogo ideale per conoscere gli ingredienti essenziali della gastronomia di Saragozza è il Mercato Centrale, in Piazza di Lanuza, dove il mercato esiste sin dal 1210. L’architetto Félix Navarro progettò un edificio funzionale in stile eclettico, in cui il ferro e il vetro si combinano per creare uno spazio leggero, ampio e luminoso. Dopo l’ultima ristrutturazione e il rinnovamento dei posti vendita, conserva ancora oggigiorno il suo schiamazzo e la vita quotidiana.
Da Saragozza Turismo ci auguriamo che questo servizio con l'audioguida (audioguide) sia stato di suo gradimento e la ringraziamo di averci scelto. Speriamo che questo servizio sia stato utile per conoscere meglio la nostra città e la invitiamo a visitare i nostri uffici turistici, dove potremo fornirle maggiori informazioni e altri servizi turistici per continuare a godere della città di Saragozza.
Ufficio turistico: Plaza de Ntra. Señora del Pilar s/n 50003 - Zaragoza.
- Tel: +34 902 14 2008 - turismo@zaragoza.es - www.zaragoza.es/turismo -
Tornare all'indice
Audioguide, Videoguida, Audioguide multimediali,
Audio guida con antenna GPS caricabatterie, accessori.
Audioguida App. Applicazioni native scaricabili. Applicazioni Web (Web App).
Tracce audio, commenti audio per audioguida, Accesibilità, realtà aumentata e virtuale per audioguide.